Con il D.P.R. 11 gennaio 2024 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 43 del 21 febbraio 2024) è stato adottato il “Piano Nazionale d’Azione per il Radon 2023-2032” che va a completare il Decreto 101/2020 modificato e integrato dal Dlgs 203/2022. Il Dlgs 101/2020 prevede l’adozione del Piano nazionale d’azione per il radon, concernente i rischi di lungo termine dovuti all’esposizione al radon.
Le norme relative alla protezione dal radon nei luoghi di lavoro si applicano:
- alle attività lavorative svolte in ambienti sotterranei
- negli stabilimenti termali,
- nei luoghi di lavoro seminterrati o al piano terra se ubicati in aree prioritarie (opportunamente definite nell’art.11 del D.lgs 101/2020),
- se svolti in “specifici luoghi di lavoro” da individuare nell’ambito di quanto previsto dal Piano Nazionale di Azione Radon (Art. 10).
Il Piano Nazionale d’Azione per il Radon (PNAR) contiene 15 punti che descrivono gli elementi da prendere in considerazione per i rischi di lungo termine dovuti all’esposizione al radon. Il PNAR, composto da 137 pagine e così strutturato:
- ASPETTI GENERALI
- OBIETTIVI E STRUTTURA DEL PIANO
- ASSI E AZIONI DEL PIANO
- APPENDICI
- ACRONIMI E RIFERIMENTI
Il PNAR si sviluppa intorno a tre assi strategici:
- Asse 1 – Misurare;
- Asse 2 – Intervenire;
- Asse 3 – Coinvolgere.
L’Asse 1 dal titolo “Misurare: individuazione delle situazioni di maggiore esposizione” si articola in sette azioni:
- Azione 1.1 Metodologie e strategie per lo svolgimento di campagne di misurazione del radon indoor
- Azione 1.2 Indicazioni e criteri per la caratterizzazione del territorio su base geologica
- Azione 1.3 Individuazione delle tipologie di luoghi di lavoro, di attività lavorative e di edifici con accesso del pubblico a maggior rischio
- Azione 1.4 Registrazione dei dati sulla concentrazione di radon
- Azione 1.5 Protocolli per la misurazione della concentrazione di radon indoor e la stima dell’esposizione integrata
- Azione 1.6 Indicazioni riguardanti i livelli prestazionali e le modalità operative e gestionali dei servizi di dosimetria radon
- Azione 1.7 Criteri per l’individuazione delle aree prioritarie
Per quanto riguarda le misurazioni di concentrazione di radon è stata pubblicata la banca dati nazionale al seguente LINK : https://sinrad.isinucleare.it/radon/statistiche. Sono disponibili le statistiche e una mappa interattiva di consultazione del numero di misure eseguite (a livello comunale) e dei superamenti del livello di riferimento di 300 Bq/m3.
L’Asse 2 dal titolo “Intervenire: strumenti per la prevenzione e riduzione della concentrazione di radon indoor” si articola in sette azioni:
- Azione 2.1. Indicazioni riguardanti gli interventi di risanamento
- L’Azione 2.2 Indicazioni per prevenire e ridurre l’ingresso del radon nel caso di nuove costruzioni e di ristrutturazioni
- Azione 2.3. Identificazione di materiali da costruzione con maggiore esalazione di radon
- Azione 2.4 Indicazioni riguardanti la formazione e la qualificazione degli esperti in interventi di risanamento radon
- Azione 2.5 Indicazione dei dati sugli interventi di risanamento
- Azione 2.6. Connessione con programmi di prevenzione del fumo
- Azione 2.7 Connessioni con programmi di qualità dell’aria indoor ed efficientamento energetico
L’Asse 3 dal titolo “Coinvolgere: informazione, educazione, formazione e divulgazione” si articola in sei azioni:
- Azione 3.1. Osservatorio nazionale radon
- Azione 3.2. Strategie di comunicazione e promozione di campagne informative
- Azione 3.3. Sviluppo di un piano formativo rivolto ai lavoratori e alle figure professionali di sicurezza che operano in ambito pubblico e privato
- Azione 3.4 Educazione
- Azione 3.5. Partecipazione
- Azione 3.6 Citizen science: una strategia per la riduzione dell’esposizione al radon nelle abitazioni
Gli obiettivi specifici di riduzione dell’esposizione al radon da realizzarsi nei prossimi 10 anni di durata del Piano sono:
- la riduzione della concentrazione di radon nei luoghi di lavoro con concentrazione di radon superiore ai 300 Bq/m3, nel rispetto delle previsioni normative;
- la riduzione della concentrazione di radon almeno nel 50% delle abitazioni, ricadenti nelle aree prioritarie nelle quali sia stata riscontrata una concentrazione di radon superiore ai 200 Bq/m3, dando priorità a quelle con concentrazione superiore a 300 Bq/m3;
- la riduzione della concentrazione di radon almeno nel 50% delle abitazioni del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, ricadenti nelle aree prioritarie, con concentrazione di radon superiore ai 200 Bq/m3, dando priorità a quelle con concentrazione superiore a 300 Bq/m3;
- la verifica che il livello di concentrazione di radon sia inferiore ai 200 Bq/m3 nelle abitazioni costruite dopo il 31 dicembre 2024.
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