In Italia uno dei principali problemi nell’avviare e gestire un’attività è la complessità della macchina burocratica, ormai fuori controllo. Essa richiede un inutile dispendio di risorse ed energie per non garantire nemmeno la certezza della conformità. Per questo in tutte le fasi di vita di una impresa è necessario affiancarsi a consulenti competenti delle diverse tematiche che non solo conoscano la normativa applicabile ma che siano anche aggiornati sui canali da utilizzare e sulle continue evoluzioni procedurali.
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Gli interlocutori
Gli enti di riferimento sono innumerevoli: vigili del fuoco, ASL, direzione territoriale del lavoro,catasto, comune, SUAP, provincia, regione, ARPA e le modalità di presentazione delle pratiche variano non solo in base alla tipologia di pratica, ma anche al comune in questione.
Avviare un’attività: la SCIA
Le pratiche di apertura attività riguardano tutte le imprese del comparto commercio all’ingrosso o al dettaglio, pubblici servizi, industria o con implicazioni di tipo ambientale. La legge impone che la SCIA di apertura attività venga presentata tramite lo Sportello Unico delle Attività Produttive e ogni comune ha poi il suo applicativo telematico per inoltrare la pratica. Una volta presentata la SCIA con tutti gli allegati richiesti, l’imprenditore può avviare la sua attività. I contenuti della richiesta possono variare significativamente in funzione della tipologia di attività svolta ed è subordinata alla richiesta preventiva di tutte le autorizzazioni necessarie (emissioni in atmosfera, scarichi idrici, prevenzione incendi, etc).
Autorizzazioni
È bene che il datore di lavoro in fase di avvio dell’impresa faccia una analisi dettagliata dei processi al fine di valutare la necessità di richiedere autorizzazioni o deroghe. In particolare fra le più comuni pratiche autorizzative che si rendono necessarie troviamo quella alle emissioni o agli scarichi idrici che vanno presentate telematicamente secondo le procedure previste dal singolo ente competente (provincia, regione, comune, ATO, ente gestore). Se poi l’attività riguarda la gestione dei rifiuti, in base alla dimensione e tipologia di azienda si può ricadere nella procedura semplificata, ordinaria o in una AIA e gli interlocutori possono essere Provincia, Regione e Albo gestori Ambientali. In funzione poi della sede dove l’azienda è collocata può essere necessario procedere con la richiesta di deroga del seminterrato, con la comunicazione dell’esistenza di un serbatoio interrato, con tutte le pratiche correlate all’esistenza di ascensori, montacarichi, scale mobili e con le pratiche antincendio.
Videosorveglianza
Tutti coloro che detengono un impianto di videosorveglianza all’interno dell’area di lavoro sono tenuti a sottoscrivere un accordo sindacale con il quale si condividono le informazioni coi lavoratori relativamente al funzionamento dell’impianto e alle logiche di registrazione e cancellazione delle immagini. Qualora i sindacati non fossero presenti all’interno dell’impresa è necessario presentare apposita domanda presso la Direzione territoriale del lavoro ed avviare l’iter di autorizzazione dell’impianto. A questo onere, che discende contemporaneamente dallo statuto dei lavoratori e dalla normativa sulla privacy, si affianca però la possibilità di finanziamento dell’impianto tramite credito di imposta pari al 100% del costo di installazione.
Detrazioni e finanziamenti
Nell’ambito delle politiche fiscali annualmente promosse dal governo e dai diversi enti pubblici, è possibile scoprire incentivi e finanziamenti che riguardano i settori più diversi. Accanto quindi ai più classici finanziamenti per la formazione professionale rilasciati dai fondi interprofessionali e alle iniziative di miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro che prevedono una riduzione del tasso INAIL o una compartecipazione dell’INAIL stessa all’investimento sostenuto, si affiancano ogni anno diversi interventi a supporto delle aziende fra i quali: il bonus alberghi, il bonus digitalizzazione, il bonus arredi, il bonus macchinari, il bonus per la riqualificazione energetica, il bonus per la diagnosi energetica, il bonus videosorveglianza, il sisma bonus, etc…Per poter trarre il massimo da queste politiche di supporto alle aziende è necessario muoversi per tempo, valutare attentamente l’applicabilità ed essere pronti al momento giusto con tutte le carte necessarie.
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