Non è un segreto: il mondo del lavoro è cambiato.
Il mercato del lavoro è diventato più flessibile e con l’avvento delle nuove tecnologie si richiedono alle aziende lavoratori motivati, in grado di assumersi responsabilità crescenti e capaci di governare i cambiamenti, gestendo in modo costante e produttivo la collaborazione con i colleghi ed il contatto con i clienti esterni.
Infatti, aggiornamenti continui tramite email o piattaforme social, riunioni frequenti, team inter-funzionali e cambiamenti di rotta veloci sono ormai parte del nostro modo abituale di lavorare, ed è in questo scenario che le soft skills (ovvero le competenze cosiddette “trasversali”) assumono un ruolo di primo piano per la riuscita professionale dei lavoratori ed il successo di tutte le aziende.
E non solo nelle grandi società: anche nelle PMI si è compreso come il successo e la competitività sono legati strettamente alle soft skills dei lavoratori.
Ma che cosa sono le soft skills?
Esse rappresentano quelle capacità di tipo relazionale e comunicativo, unitamente alla capacità di affrontare le situazioni critiche, che entrano in gioco trasversalmente in tutte le situazioni lavorative. Le tipiche competenze trasversali sono, ad esempio, la capacità di operare in squadra, la comunicazione adeguata con colleghi, superiori e clienti, lo spirito d’iniziativa, la capacità di gestire i collaboratori, la capacità di pianificare il lavoro e di gestire i carichi elevati, la capacità di imparare e di essere pronti rispetto ai cambiamenti ecc.
Ebbene, secondo le ricerche recenti condotte dallo Standford Research Institute, il 75% del successo di un lavoro a lungo termine dipende proprio dalla padronanza di queste abilità, contro il 25% legato alle competenze tecniche di tipo specialistico.
Un risultato non di poco conto, soprattutto se si considera che molto spesso nelle PMI esiste una carenza nei lavoratori rispetto a queste capacità, attribuendo più importanza alle competenze di natura tecnica.
Tale osservazione deriva dai numerosi anni di esperienza di Programma Radon in attività di diagnosi organizzativa effettuata attraverso la Valutazione del Rischio Stress Lavoro-Correlato nelle PMI.
Da queste indagini, infatti, emerge che, sempre più spesso, i lavoratori lamentano: difficoltà di collaborazione in gruppo o tra squadre di lavoro differenti, difficoltà da parte dei leader a gestire le risorse, criticità nel gestire carichi di lavoro elevati anche evitando che i compiti si sovrappongano fra di loro, percezione che le proprie competenze non siano adeguate rispetto all’attività che devono svolgere e così via.
In tal senso appare chiaro che, un’azienda che voglia rimanere competitiva sul mercato, salvaguardando la salute/sicurezza dei propri dipendenti, debba necessariamente facilitare lo sviluppo nelle proprie risorse di quelle Soft Skills utili per la gestione delle criticità sopracitate.
Sì, perché se sei, per esempio, un leader in grado di ascoltare e trasmettere stipoli positivi, hai la possibilità di motivare al meglio le persone, chiedere uno sforzo in più o risolvere i conflitti nel gruppo.
Oppure, se sei un lavoratore con un carico di lavoro elevato puoi imparare ad organizzare al meglio la tua attività, rimanendo concentrato sull’obiettivo da raggiungere, attraverso una migliore gestione delle emozioni negative come l’ansia o la frustrazione che, ahimè, non sono d’aiuto in queste situazioni.
Anche se le soft skills sono legate ad aspetti della nostra personalità (Goleman citava in proposito il concetto di “intelligenza emotiva”), la buona notizia è che esse possono essere sviluppate attraverso situazioni che facilitano la loro messa in gioco e la loro evoluzione, esperienze sia di tipo occupazionale sia di natura formativa: da qui l’importanza ai processi di apprendimento e di sviluppo delle risorse umane!
I vantaggi sono innumerevoli: migliore efficienza lavorativa e clima di lavoro, maggiore facilità nel raggiungere gli obiettivi, innovazione e semplicità nella gestione dei cambiamenti.
Inoltre, le aziende che investono in sviluppo professionale sono maggiormente in grado di trattenere e attrarre nuovi talenti. I giovani lavoratori, infatti, che appartengono al mondo digitale, ricorrono di continuo a piattaforme video o corsi online per sviluppare nuove competenze: come potranno mai valutare un’azienda che non mette la formazione a disposizione delle persone?
E’ evidente che, per ottenere tutto ciò, è importante affidarsi a professionisti in possesso di adeguate competenze in materia di analisi e sviluppo delle Risorse Umane, che conoscono il contesto organizzativo e supportano il Datore di Lavoro nel comprendere quali soft skills è importante sviluppare con priorità nei propri dipendenti, sulla base delle attività svolte e degli obiettivi che l’azienda si prefigge.
Percorsi formativi pre-confezionati senza tenere conto delle specifiche necessità dell’Organizzazione potrebbero rivelarsi, in tal senso, scarsamente efficaci.
I numerosi anni di esperienza di Programma Radon nel seguire da vicino i propri clienti attraverso l’attività di Valutazione del Rischio Stress Lavoro-Correlato hanno portato alla creazione di una serie di servizi per lo sviluppo organizzativo e delle soft skills dei lavoratori partendo dall’analisi del contesto aziendale, in modo da comprendere al meglio quali linee di sviluppo è importante intraprendere nella propria organizzazione per rimanere competitivi sul mercato ed accompagnare il cliente, passo a passo, nella sua evoluzione.
Sei desideroso di conoscere quali criticità in questo momento ostacolano il tuo sviluppo organizzativo e quali soluzioni sono più adatte alle caratteristiche della tua azienda? Contattaci o vedi il catalogo dei nostri servizi