Utili spunti da un documento redatto da un gruppo di lavoro a livello europeo nel 2017.
Nel maggio 2017, il Comitato degli alti responsabili dell’ispettorato del lavoro (SLIC) ha preso la decisione di istituire un gruppo di lavoro sul tema dei rischi emergenti per la salute e la sicurezza sul lavoro (EMEX). Il gruppo di lavoro EMEX, composto da rappresentanti di sette Stati membri: Cipro, Danimarca, Grecia, Finlandia, Polonia, Romania e Svezia (presidenza) è stato istituito nel settembre 2017. Scopo del gruppo di lavoro era, in particolare, occuparsi in ambito lavorativo dei disturbi muscoloscheletrici (DMS), dei rischi psicosociali e delle sfide demografiche che riguardano in modo crescente, la gran parte degli Stati membri dell’UE.
Dai lavori di tale Organismo è scaturita una pubblicazione, intitolata: “Principi per gli ispettori del lavoro concernenti una valutazione dei rischi che tenga conto delle diversità, con particolare riferimento a età, genere e altre caratteristiche demografiche”. Tale strumento è stato creato con lo scopo di assistere gli Ispettori del lavoro nell’elaborazione di procedure di ispezione specifiche e contestualmente aumentare la fiducia degli ispettori del lavoro incaricati di effettuare una valutazione dei rischi (correlati all’età ed al genere) che tenga conto delle diversità. La pubblicazione contiene utili spunti di estremo interesse per le aziende e per i soggetti che nel mondo del lavoro a vario titolo si occupano di prevenzione.
L’ approccio olistico e l’ergonomia della mansione
Particolarmente significativo il capitolo terzo, nel quale da una parte vengono fornite indicazioni su come applicare un approccio olistico alla valutazione dei rischi, e dall’altra si sottolinea l’importanza di dare il giusto peso a quei rischi che discendono da aspetti soggettivi e che attengono alle specifiche caratteristiche umane. Porre al centro aspetti come l’età, il genere e la lingua, infatti, eleverebbe in modo sostanziale gli standard di protezione dai danni fisici e contribuirebbe a migliorare il benessere, sia fisiologico che psicologico dei lavoratori.
In questa parte viene indicata la necessità che le mansioni vengano definite nel rispetto dei principi ergonomici, in modo da ovviare ai limiti delle prestazioni umane e delle capacità fisiche (approccio ergonomico/tecnologico alla definizione delle mansioni e alla progettazione dei luoghi di lavoro). Da questo punto di vista i principali ambiti di interesse da approfondire sono: analisi critica delle mansioni, progettazione di interfacce persona-macchina (per esempio, schermi e dispositivi di controllo) e progettazione ergonomica di strumenti, programmi e attrezzature di lavoro. Al momento di definire i controlli per le attività lavorative occorre considerare attentamente le differenze fisiche (corporatura, genere, stato di salute, capacità) e mentali (attitudine, motivazione, esperienza). Alcune differenze possono limitare gli individui nello svolgimento di talune mansioni se non addirittura escluderli dalla possibilità di svolgerle. Il medesimo capitolo sottolinea l’importanza dell’organizzazione del lavoro, determinante al fine di creare le necessarie premesse per una vita lavorativa sostenibile. I lavoratori dovrebbero essere considerati come un gruppo eterogeneo di individui con caratteristiche diverse e complementari, che organizzati in maniera efficiente, dovrebbero collaborare al fine di ottenere insieme risultati maggiori rispetto alla somma dei loro sforzi individuali.
La sfida demografica
Il quarto capitolo sottolinea l’importanza di applicare una prospettiva dell’età alla SSL e alla valutazione di rischi, per far fronte alla sfida demografica che investe i paesi UE (progressivo invecchiamento della popolazione lavorativa europea). In via generale l’indicazione principale consiste nel tenere in considerazione l’eterogeneità della forza lavoro dal punto di vista dell’età. Agli ispettori del lavoro da questo punto di vista, sono fornite raccomandazioni su come preparare, svolgere e dare seguito alle ispezioni al fine di promuovere questa prospettiva. La pubblicazione indica a questo proposito alcune buone prassi:
- definire approcci di apprendimento/formazione creati su misura per rispondere alle esigenze delle diverse fasce di età effettivamente presenti; tali approcci dovrebbero essere proattivi e considerare l’intero arco della vita, e le misure dovrebbero essere adeguate alle caratteristiche e alle esigenze dei lavoratori interessati;
- attuare strategie di gestione delle problematiche legate all’età per aiutare i dirigenti a fare il miglior uso possibile dei punti di forza e delle potenzialità di tutte le generazioni di lavoratori;
- inserire lavoratori di età diverse nei gruppi di lavoro all’interno delle imprese, per incrementare l’efficienza e promuovere l’apprendimento intergenerazionale (mediante affiancamento, tutoraggio e coaching): quando è favorita l’interazione tra individui di generazioni diverse, tutti possono apprendere;
- insistere sulla prevenzione dei disturbi muscolo-scheletrici (DSM), per esempio attivando processi di lavoro ergonomici per lavoratori di tutte le età;
- ridurre la monotonia dei lavori ripetitivi facendo ruotare le mansioni tra fasce di età diverse, affinché tutti i lavoratori possano godere di una certa varietà nelle loro mansioni;
- concepire le postazioni di lavoro in maniera che sia facile adattarle alle esigenze di tutti;
- promuovere l’apprendimento tra le persone più anziane per tenere aggiornate le loro competenze e per garantirne l’occupabilità, poiché la partecipazione media di questi lavoratori all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita tende a essere significativamente inferiore rispetto alle nuove generazioni;
- elaborare e attuare programmi ergonomici e programmi sanitari di prevenzione appropriati, che promuovano la salute fisica, mentale e sociale dei lavoratori di tutte le età;
- visualizzare gli stereotipi negativi, fare leva sulle percezioni positive dell’età matura (esperienza, lealtà, affidabilità) ed elevare l’immagine di sé come discenti tra i lavoratori più anziani; e
- organizzare seminari, tavole rotonde e altri eventi di sensibilizzazione in materia di SSL coinvolgendo lavoratori di età diverse.
Agli ispettori del lavoro sono fornite raccomandazioni su come preparare, svolgere e dare seguito alle ispezioni al fine di promuovere un approccio basato sull’età.
La prospettiva di genere
L’ultimo capitolo introduce invece una prospettiva di genere alla SSL e alla valutazione dei rischi e formula anch’esso raccomandazioni per gli ispettori del lavoro. Il rischio consiste soprattutto nel sottovalutare o addirittura ignorare, i rischi che corrono le lavoratrici. La pubblicazione identifica taluni aspetti imprescindibili in una valutazione dei rischi attenta alle specificità di genere:
- avere un atteggiamento positivo e considerare seriamente le problematiche legate al genere;
- esaminare il contesto di lavoro reale;
- utilizzare strumenti di valutazione dei rischi basati su elementi concreti per visualizzare i rischi che sono difficili da identificare;
- coinvolgere tutti i lavoratori, sia donne che uomini, in tutte le fasi della valutazione;
- considerare i rischi prevalenti nelle professioni dominate sia da uomini che da donne;
- evitare di stabilire a priori quali siano i rischi e chi vi sia esposto;
- evitare di formulare ipotesi iniziali in merito agli aspetti da considerarsi “trascurabili”.
Vengono altresì indicate alcune buone prassi:
- Gli ambienti di lavoro in cui è stata introdotta l’abitudine a gestire le differenze e la diversità sono caratterizzati da prestazioni nettamente migliori rispetto ai contesti omogenei. Le idee realmente innovative scaturiscono dall’incontro e dall’interazione caratterizzati da differenze. Nelle squadre di lavoro miste la creatività e l’efficienza sono maggiori.
- Creare gruppi di lavoro misti, composti da uomini e donne, poiché spesso ciò può determinare un aumento della produttività.
- Ridurre la monotonia dei lavori ripetitivi facendo ruotare le mansioni tra individui di entrambi i sessi, affinché tutti i lavoratori possano godere di una certa varietà nelle loro mansioni.
- Concepire le postazioni di lavoro in maniera che siano ergonomiche e che sia facile adattarle alle esigenze sia delle donne che degli uomini.
- Chiedere ai lavoratori di entrambi i sessi se sono soggetti in pari misura a stress o a molestie, comprese le molestie sessuali.
- Fornire strumenti e DPI adatti sia agli uomini che alle donne.
- Coinvolgere i lavoratori di entrambi i sessi, in pari misura, nelle iniziative volte a migliorare l’ambiente di lavoro.
Anche con riferimento al tema della differenza di genere, la pubblicazione fornisce agli ispettori del lavoro raccomandazioni su come preparare, svolgere e dare seguito alle ispezioni, al fine di promuovere una prospettiva innovativa attenta alle differenze.
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