Al fine di “Soddisfare i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità di quelle future di soddisfare i propri bisogni” da anni l’Unione Europea di è mossa in modo da portare le aziende a dare il loro contributo alla causa, indirizzandole a compiere nuove scelte su come i loro prodotti, servizi, operazioni e attività impattino sulla Terra, le persone e le economie.
Il report di sostenibilità è un adempimento che nasce proprio da qui ed è uno strumento di rendicontazione volto a dare ai propri stakeholder informazioni oggettive e dimostrabili relativamente al proprio approccio alla sostenibilità riguardo a tematiche di tipo sociale, ambientale e di governance. Il Report di sostenibilità deve quindi fornire una rappresentazione equilibrata e ragionevole della performance di sostenibilità di un’organizzazione, compresi gli impatti sia positivi sia negativi generati dal suo operare. Scegliere di rendicontare la sostenibilità significa promuovere un modo di operare più trasparente e responsabile per l’azienda, che assicura vantaggi evidenti:
- Migliorare la Brand Reputation dimostrando un impegno concreto sulle tematiche ESG (Environmental, Social e Governance), superando i limiti del Greenwashing.
- Costruire un modello di business più solido e improntato alla resilienza che tenga conto degli effetti delle dinamiche socio-ambientali sulla Supply Chain e, più in generale, su tutta l’attività.
- Impegnare l’azienda nella rilevazione periodica dei dati relativi all’andamento della gestione aziendale.
- Identificare e ridurre inefficienze e sprechi.
- Aiutare a identificare minacce e opportunità di business attraverso una più attenta valutazione dell’ecosistema socio-ambientale di riferimento.
- Accedere a un più ampio ventaglio di finanziamenti,
- Ridurre gli oneri finanziari potendo contare su iniezioni di risorse pubbliche (stanziamenti PNRR) e operando una gestione dei rischi più completa.
- Ampliare la platea dei clienti affacciandosi a nuovi mercati o nicchie di consumatori più attenti all’impatto ambientale e sociale dei propri comportamenti.
- Realizzare un elemento di differenziazione solido e duraturo rispetto alla concorrenza.
- Motivare, attrarre e fidelizzare i migliori talenti. I giovani lavoratori dimostrano una sensibilità sempre più alta rispetto alla dimensione etica dell’operato delle organizzazioni presso cui operano.
Il bilancio di sostenibilità è un documento rivolto a tutti gli stakeholder, o portatori d’interesse verso l’azienda, che Sono i dipendenti, fornitori, clienti, comunità locali, media, investitori, finanziatori ecc. Dovendo essere oggettivo e confrontabile è necessario rifarsi a degli standard di riferimento per la sua redazione e di sicuro finora lo strumento principale sono stati i GRI Standards, recentemente usciti nella versione 2021, o gli standard SASB verticali su specifici settori. Ma le aziende europee a breve dovranno abituarsi a fare riferimento allo standard ESRS emesso da EFRAG, che rappresenterà lo standard europeo di riferimento richiamato nelle nostre direttive.
Proviamo di seguito a fare un rapido confronto tra questi diversi standard
Global Reporting Initiative vs. European Sustainability Reporting Standards
I GRI Standard 2021 sono stati sviluppati con il contributo di un’ampia gamma di stakeholder, che assicura che i nuovi standard siano pertinenti, efficaci e rappresentativi delle aspettative delle parti interessate riguardo alla rendicontazione ESG.
È interessante notare come i nuovi GRI Standard 2021 presentino molte somiglianze con i futuri standard ESRS (European Sustainability Reporting Standards) della Commissione Europea che hanno l’obiettivo di semplificare e armonizzare la rendicontazione ESG a livello europeo, promuovendo la trasparenza e la responsabilità delle imprese. Al momento è presente solo una bozza degli standard ESRS che è stata pubblicata a novembre 2022 e si prevede sarà approvata in via definitiva nel giugno 2023 per le grandi imprese e a fine 2023 per le PMI. Gli standard ESRS entreranno in vigore con il recepimento della direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Disclosure), prevista a partire dal 2025 . Fino ad allora gli standard GRI 2021 in italiano possono essere un utile strumento per impostare le prime versioni del proprio bilancio.
I due standard convergono su alcuni temi chiave, come la gestione dei diritti umani, la lotta ai cambiamenti climatici, la trasparenza dei dati e il coinvolgimento degli stakeholder. Tuttavia, i nuovi GRI Standards 2021 sono meno dettagliati e specifici rispetto agli standard ESRS, che sono stati sviluppati anche per recepire una serie di norme parallele sulla rendicontazione ESG delle imprese a livello di unione europea, rendendo al momento l’approccio alla rendicontazione ESG molto più complesso rispetto a quello adottato dai cugini del GRI.
Inoltre gli standard ESRS richiedono una doppia analisi di materialità (d’impatto e finanziaria) , mentre gli standard GRI 2021 coprono soltanto la materialità d’impatto e non forniscono indicazioni per la materialità finanziaria legata agli aspetti ESG presi in considerazione. Per affrontare da subito questo tipo di analisi bisogna utilizzare un altro insieme di standard internazionali sviluppato da IFRS (International Financial Reporting Standards), gli standard SASB.
Il confronto tra GRI e Sustainability Accounting Standards Board
I GRI standard 2021 e gli standard SASB (Sustainability Accounting Standards Board) hanno approcci diversi alla rendicontazione ESG. I GRI Standard si concentrano sull’elenco di un’ampia gamma di argomenti ESG e di stakeholder trasversali a tutti i settori, i SASB Standard si concentrano sulla definizione di standard ESG specifici per settore, che riflettono i principali fattori di sostenibilità specifici per ciascuna azienda.
Prendiamo ad esempio un’azienda produttrice di beni di consumo. Mentre i nuovi GRI Standard 2021 includono argomenti come la gestione della diversità e dell’inclusione, la sicurezza dei prodotti e la lotta alla corruzione, gli standard SASB per il settore dei produttori di beni di consumo includono standard specifici per la gestione dei diritti dei lavoratori, la gestione della filiera di approvvigionamento, e l’etichettatura dei prodotti.
La scelta del framework di rendicontazione ESG dipende dalle specifiche esigenze e obiettivi dell’organizzazione. Tuttavia, è importante notare che gli standard GRI sono considerati più adatti per le organizzazioni che vogliono presentare una panoramica completa delle proprie performance ESG e coinvolgere una vasta gamma di stakeholder, mentre gli standard SASB sono più adatti per le organizzazioni che desiderano concentrarsi sui fattori ESG specifici che sono rilevanti per il loro settore e le loro attività. Si noti comunque che anche per i GRI standards è programmata la pubblicazione di diversi standard verticali di settore, che saranno sviluppati nell’arco degli anni.
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