Segnaliamo questo utilissimo approfondimento redatto dalla Fondazione Studi Consulenti del lavoro che, in questa fase di emergenza, illustra come gestire la retribuzione dei dipendenti nelle diverse situazioni che potrebbero proporsi.
A casa per l’ordinanza
Qualora il dipendente dovesse essere costretto a casa da una ordinanza della pubblica autorità è prevista l’emanazione di un provvedimento normativo che permetterà di avvalersi della Cassa Integrazione Ordinaria. Ove possibile si ricorda poi la possibilità di avvalersi dello smart working, considerando che in questa situazione di emergenza è possibile attivarlo anche in assenza di un accordo scritto tra le parti.
Sospensione della attività aziendale
Anche in questo caso è prevista l’emanazione di un provvedimento normativo che permetterà di avvalersi della Cassa Integrazione Ordinaria.
Quarantena obbligatoria
E’ l’assenza stabilita dai presidi sanitari per coloro che mostrassero sintomi riconducibili al virus. Tale assenza è equiparabile ad una malattia con le conseguenti tutele applicabili.
Quarantena volontaria
Attuata da tutte le persone che pur non avendo sintomi palesi scelgono di isolarsi ad esempio perchè rientranti da zone a rischio o perchè a contatto con soggetti provenienti da quelle zone. In tal caso, nell’attesa di un dispositivo ad hoc, si deve considerare questa situazione come una assenza derivante da una ordinanza amministrativa (primo caso).
Assenti per paura di contagio
Assenza autodeterminata dal lavoratore che senza alcun motivo fondato decide di restare a casa. In tal caso l’assenza è ingiustificata e può determinare provvedimenti disciplinari.
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