Le fonti rinnovabili in Italia hanno avuto un recente miglioramento perfettamente in linea con il trend europeo attuale. Già dal 2011 la produzione nazionale ha segnato un incremento delle energie rinnovabili (bioenergie, idrica, eolica e fotovoltaica) pari al 7,8% rispetto al 2010, nel 2015 l’incremento è stato del 10,4% rispetto al 2010 (stima fornita dal GSE).
L’energia idroelettrica, che copre il 10-15% del fabbisogno energetico nazionale, dopo essere stata la principale fonte di energia elettrica fino agli Anni ‘70, è andata gradualmente diminuendo, lasciando spazio alla produzione termoelettrica.
Il settore fotovoltaico è quello che più di tutti ha fatto registrare una crescita esponenziale per quanto riguarda la potenza installata, incrementando tra il 2009 e il 2012 il suo valore da 1 GW a 15 GW.
Attualmente il settore fotovoltaico consente di coprire fino al 30% circa del fabbisogno elettrico durante i picchi estivi di domanda e assicura complessivamente oltre il 6% del fabbisogno Nazionale. L’Italia risulta al momento il secondo paese al mondo per potenza fotovoltaica installata, seconda solo alla Germania. La regione italiana che presenta la maggiore potenza installata è la Puglia seguita da Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte.
Per quanto riguarda l’energia eolica, l’Italia sta attraversando un momento di incertezza dovuto al complicato quadro normativo, ma vanta comunque quasi 7 GW installati che le consento di collocarsi al terzo posto in Europa e al sesto nel mondo come potenza installata. I parchi eolici non sono distribuiti uniformemente sul territorio nazionale ma si concentrano principalmente in alcune zone montuose dell’Appennino e nel meridione, in testa la Sicilia, la Sardegna, la Campania e la Puglia per numero di impianti. Il potenziale della risorsa eolica presenta diverse prospettive di miglioramento anche se attualmente la crescita di questo settore è meno sostenuta rispetto ad altri Paesi a causa dell’assenza di una legge quadro o di un testo unico sulle energie eoliche al quale si aggiunge talvolta l’avversione di diverse comunità locali per i parchi eolici a causa dell’impatto visivo, della rumorosità e dei presunti danni all’agricoltura e agli allevamenti.
Il settore delle biomasse ha significativamente aumentato il suo contributo al sistema energetico negli ultimi anni. I residui forestali, il biogas, i rifiuti solidi urbani e gli oli vegetali vengono utilizzati per la produzione di energia elettrica e termica, mentre i biocarburanti vengono impiegati per alimentare l’autotrazione.
Il regolamento EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) sposa i principi espressi dall’attuale politica comunitaria in materia di ambiente dandone piena attuazione e facendo dell’impegno al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali un obiettivo prioritario anche nel settore energetico. La gestione degli aspetti ambientali attraverso un approccio sistematico e pianificato consente infatti di ottenere notevoli benefici in termini di risparmio di risorse e efficienza energetica, elementi essenziali nell’attuale politica energetica e ambientale dell’UE favorendo quindi la razionalizzazione e il risparmio di energia e materie prime. A tal proposito è stato dimostrato che EMAS consente a tutti i tipi di organizzazioni di ottenere un risparmio energetico annuale che da solo supera i costi annuali di mantenimento della registrazione EMAS.
Un altro aspetto da evidenziare è quello relativo alle problematiche associate al cambiamento climatico, particolarmente significative in un settore ad elevato impatto ambientale come quello della produzione dell’energia elettrica. In quest’ottica l’adozione di EMAS rappresenta un mezzo per migliorare le performance ambientale anche dal punto di vista delle emissioni. L’opportunità di documentare periodicamente le proprie emissioni industriali, attraverso uno specifico set di dati, oltre a testimoniare la volontà di garantire trasparenza sul proprio operato da parte delle organizzazioni, agevola quest’ultime nell’individuazione di espedienti e soluzioni a basso costo che aiutano la riduzione di inquinanti e gas serra nei processi di produzione di energia elettrica.
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