Come riportato nell’articolo del Sole 24 Ore, viene nuovamente ribadito che il dipendente che usa in maniera sistematica la connessione internet aziendale per fini personali può essere licenziato per giustificato motivo soggettivo. Il fatto che il datore di lavoro monitori il traffico internet generato da pc aziendali durante l’orario di lavoro, senza entrare nel merito dei siti visitati, non è in conflitto nè con l’art. 4 dello statuto dei lavoratori nè con i dettami della privacy.
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